Catanzaro – Quando la passione incontra l’amore per la propria terra nascono delle realtà che hanno il privilegio di raccontare una Calabria diversa, che guarda fiduciosa al futuro senza recidere gli importanti legami con il passato. Antichi Tessitori è tutto questo, una fusione fra passato e presente che unisce l’arte tessile a nuove tecniche innovative offrendo un prodotto di qualità che valorizza il nostro territorio.
«Questa nostra avventura nasce per un nostro capriccio e per sfidare una serie di convenzioni non scritte del mondo della sartoria- ha raccontato Gennaro Santillo del laboratorio Antichi Tessitori-, sono figlio di sarti e sono cresciuto fra ago e filo, nel laboratorio dei miei genitori ho trascorso gran parte della mia adolescenza. Sono convinto– ha raccontato ancora Gennaro- che la sartoria debba restituire qualcosa dal punto di vista emozionale, per questo fra i nostri servizi c’è quello di rimettere a nuovo un modello che abbia avuto un significato per chi lo ha indossato. È un modo per far rivivere le stesse emozioni vissute quando il capo è stato indossato la prima volta».
Antichi Tessitori nasce dalla volontà di due giovani, Luigi Tassone e Gennaro Santillo, di investire, con un piccolo capitale iniziale, nel modo della sartoria e del design, dando vita ad un brand che racchiude in sé la ricerca estetica, la funzionalità tecnica e la giustizia sociale. Vi starete chiedendo cosa centra la giustizia sociale con la sartoria, la risposta viene offerta direttamente dal fondatore che ci spiega: «Nel 2013 diversi bloggers ne parlavano, noi abbiamo deciso di intraprendere la strada della “sartoria democratica”, perché siamo certi che la sartoria possa e debba restituire molto al territorio tanto da diventare modello di sviluppo sostenibile. In che modo? Semplice noi cerchiamo di dare dignità al lavoro dei nostri artigiani e partners per offrire ai nostri clienti un prodotto che rappresenti del made in Italy e del fatto a mano».
Nell’ottica di questo continuo interscambio con il territorio l’azienda, che oltre allo showroom di Via Indipendenza ha aperto un laboratorio nella zona sud della città in cui si realizzano diverse attività fra le quali quella di Alternanza scuola- lavoro con diversi istituti di Cosenza e di Sellia Marina, ha promosso diverse iniziative fra le quali quella dell’abito sospeso: «Quattro anni fa, durante le festività natalizie abbiamo appeso fuori dallo showroom diversi abiti a disposizione di tutti, un gesto di solidarietà per chi ne avesse avuto bisogno. Era il nostro modo di aiutare chi non si poteva permettere un abito prendendo spunto dal più famoso caffè sospeso».
Come per ogni artigiano che si rispetti, il riciclo rappresenta uno degli elementi più importanti di questo lavoro, aspetto fondamentale di una economia circolare che punta a valorizzare un capo di qualità: «Abbiamo sposato con entusiasmo l’idea del “vintage second hand” per incentivare l’utilizzo di abiti di qualità, perché crediamo che sia più giusto dare nuova vita ad un capo fatto a mano perché qualitativamente più sicuro rispetto a capi di largo consumo che spesso non sono di grande qualità».
Oltre a gestire l’immagine del proprio marchio, Antichi Tessitori, grazie alle nuove tecnologie e alle importanti professionalità presenti all’interno della propria azienda, cura la creazione e la realizzazione di altri brand, in un rapporto sinergico e di supporto con altre realtà imprenditoriali non solo del territorio. Un’azienda a tutto tondo, sempre pronta a confrontarsi con l’esterno per valorizzare la propria terra e che ha inteso riannodare i fili di un passato non tanto lontano che, secondo la sua filosofia aziendale, sta prepotentemente ritornando alla realtà: «A chi mi chiede qualche consiglio quando mi manifestano la volontà di intraprendere questa strada, dico che in futuro sarà nuovamente il lavoro artigianale- ha concluso Gennaro Santillo- a prendere piede, per questo suggerisco di impegnarsi a fondo perché potrebbe rappresentare la migliore scelta professionale per il proprio futuro».